Il conglomerato bituminoso è utilizzato per la realizzazione delle superfici carrabili (strade, piste di atterraggio, ecc.).
Nel confezionamento di conglomerati bituminosi vengono impiegati inerti di origine naturale oppure provenienti dalla frantumazione delle rocce, aventi granulometria variabile. Quelli naturali sono la ghiaia e la sabbia provenienti da depositi naturali, mentre quelli artificiali sono pietrischi e graniglie che si ottengono per estrazione dalle cave e successiva frantumazione.
I leganti bituminosi hanno la funzione di legare gli inerti fra di loro. I leganti bituminosi possono essere:
bitumi naturali: si presentano come materiale impregnante di molte rocce sedimentarie(arenarie, calcari,ecc.) oppure sotto forma di vene o sacche nel sottosuolo o ancora come affioramenti superficiali alimentati da vene sotterranee.
bitumi artificiali: sono un sottoprodotto della distillazione frazionata del petrolio. Sono meno stabili dei precedenti poiché presentano una minore percentuale di asfalteni che proteggono il bitume dall’invecchiamento provocato dall’ossidazione dell’aria e dalla prolungata esposizione agli agenti atmosferici. Per migliorarne la stabilità i bitumi di petrolio vengono sottoposti a un trattamento (moderata ossidazione) che ne provoca un parziale invecchiamento; in questo caso si parla di bitumi ossidati o soffiati;
bitumi liquidi: ottenuti dai precedenti semisolidi con l’aggiunta di solventi;
emulsioni bituminose: si ottengono disperdendo bitume puro, in percentuale del 50-65%, in acqua calda; venendo a contatto con la superficie da trattare l’acqua evapora e il bitume si coagula formando una pellicola;
asfalti: derivano dalla frantumazione di rocce calcaree naturali impregnate intimamente di bitume. Tali rocce sono dette rocce asfaltiche;
catrami: si ottengono dal raffreddamento dei vapori che si liberano durante la distillazione secca del litantrace.
Prove sui leganti bituminosi
Prove sui conglomerati bituminosi